Vinificazione e affinamento
L’uva viene fatta maturare e in parte appassire in campo con tecniche tradizionali quali il ‘’taglio del tralcio’’ e la ‘’pinzatura del peduncolo’’. La raccolta manuale avviene nelle ore più fresche della mattina e l’uva viene così pigiadiraspata e raffreddata subito con scambiatore termico fino a 6 °C. Una parte di essa è quindi condotta in pressa, prima di essere spremuta, dove passa attraverso una criomacerazione prefermentativa di 24 ore, mentre la restante parte viene introdotta in una vasca termocondizionata e sottoposta ad una macerazione più lunga che dura fino all’alzata di cappello (3-4 giorni in funzione dei tempi di sviluppo dei lieviti autoctoni). Successivamente la fermentazione avviene a temperatura controllata di 15 °C. Circa una metà della produzione invece svolge la seconda parte della fermentazione alcolica, e tutto il periodo di elevage, in fusti di legno di varia pezzatura (100 e 225 litri) e di varia origine botanica (rovere, acacia, ciliegio acido e gelso), mentre la restante metà rimane in acciaio inox e completa la maturazione sulle fecce fini per 6 mesi alla temperatura controllata di massimo 15 °C. In entrambi i casi si evita di far svolgere al vino la fermentazione malolattica. In conclusione seguono le operazioni di assemblaggio, stabilizzazione e imbottigliamento, effettuato dopo circa 10 mesi dalla vendemmia.