“ Con i piedi in terra e la testa verso il cielo. ”

Filosofia

Eterna rinascita

Questo albero, che spande le chiome su tutto il Mediterraneo, che penetra le radici nella terra Toscana, che vive in silenzio dentro di noi, è la nostra più intima ispirazione. Il Leccio, multiforme sotto il caldo d’estate o il vento d’autunno, sempre diverso nelle mille luci del giorno e della notte, ci riconduce alla bellezza del composito dialogo tra Uomo e Natura. Simbolo storico di forza e coraggio, ci ricorda il vigore della nostra tradizione che con ostinazione si è formata attraverso i secoli per guidarci verso il futuro. Se l’uomo lo credeva albero profetico e consacrato al culto di Pan, divinità della Natura Selvaggia, o come allegoria della Redenzione Cristiana, la natura ce lo dona come pianta dell’Eterna Rinascita, capace di rigenerarsi dalle proprie radici anche dopo incendi, tagli e malattie.

Guardiamo quindi con affetto a questo albero, che abbiamo voluto rappresentare sotto forma di Albero della Conoscenza, proprio perché fare vino significa avere radici profonde e rami tesi verso l’orizzonte. E il Leccio, nella sua identità più profonda, ispira costantemente i nostri stessi valori: rispetto della natura, giusto cambiamento e tensione artistica. Dall’albero dell’Eterna Rinascita, rinasce questa impresa agricola. Con i piedi in terra e la testa verso il cielo.

Rispetto della natura

Il Leccio è simbolo di forza e coraggio nonché albero consacrato a Pan, divinità della Natura Selvaggia. Questa metafora ci fa riflettere sulla natura che con invisibile determinazione attraversa le stagioni. E noi non possiamo che tutelarla e accompagnarla.

La Fattoria La Leccia rispetta la natura attraverso delle scelte fondamentali come la certificazione biologica, l’olivicoltura, l’apicultura e la cura del bosco che circonda la tenuta, elementi essenziali per la biodiversità e la rigenerazione dell’ambiente. Inoltre l’utilizzo dei macchinari nel processo vitivinicolo, sia nei campi che in cantina, è ridotto al minimo lasciando ampio spazio all’azione manuale.

Giusto cambiamento

Il Leccio è pianta indistruttibile capace di rinascere dalle radici anche dopo severe avversità. Questa immagine ci suggerisce quell’ostinata trasformazione che tanto ci appassiona, nata dal rispetto della tradizione e creatrice di quell’innovazione che porta reale progresso.

La Fattoria La Leccia punta al giusto cambiamento con la valorizzazione dei vitigni autoctoni, Sangiovese e Trebbiano, e le loro diverse interpretazioni. Con l’attenta ricerca della qualità attraverso il lavoro di parcellizzazione dei 12 vigneti della proprietà e le relative micro-vinificazioni. Con la riscoperta di antichi metodi di fare vino e la scelta di nuove vie di sperimentazione. Tutte queste sono le direttrici produttive su cui operiamo ogni giorno. Cantagrillo e Sua Santità, così come Gotarossa e Rubedo, sono alcune delle più belle espressioni di questa appassionante visione sotto il segno dell’eccellenza.

Tensione artistica

Il Leccio è una bellezza misteriosa simile a un’opera d’arte naturale. È giusto lasciare la natura completamente libera o è meglio costruire un dialogo con essa? Noi scegliamo questo contatto attraverso l’Ars, il saper fare inteso sia come lavoro artistico-estetico che agricolo-artigianale.

La Fattoria La Leccia ricerca questa tensione artistica sia nella propria identità che nel lavoro quotidiano. Dalle etichette che raccontano una storia, alle poesie che declamano l’emozione dei vini, dalle operazioni manuali in vigna a quelle in cantina, l’arte trova la sua espressione più bella e completa.